A: Ciao, mi chiamo XDV76, non sono di qui. Sono venuto in visita sulla Terra da un pianeta lontano.

Io: Sei un alieno quindi? Un Extraterrestre?

A: dal tuo punto di vista direi che è una definizione corretta.

Io: Ho sempre saputo che prima o poi ne avrei incontrato uno! Che ci fai qui? Dov’è la tua astronave, vieni in pace?

A: Sono qui per uno scambio culturale. Il mio compito è scrivere un rapporto su di voi umani. Sto avendo non poche difficoltà. A volte siete molto simili a noi, altre volte fate delle cose strane. Mi aiuti a capire?

IO: Certamente, cosa vuoi sapere?

A: Ti osservavo prima con il tuo cane: il quadrupede aveva indubbiamente bisogno di andare di corpo e l’hai accompagnato, aveva bisogno di correre per mantenere efficiente la sua muscolatura, questo è chiaro. Però tu non lo hai solo accompagnato, hai corso con lui, lo hai toccato, ti sei fatto leccare la faccia. Perché?

IO: Perché mi diverto con lui, gli voglio bene e in questo modo il tempo che passiamo insieme non è solo un insieme di azioni meccaniche, è un momento in cui siamo felici insieme.

A: Ecco, è proprio questo che non capisco: correre con lui o farti leccare la faccia a che serve?

IO: serve a comunicare, a passarci sensazioni, emozioni. Noi esseri umani non siamo strani, abbiamo solo tanti modi di percepire la realtà e tanti modi per comunicarla.

A: Spiegati meglio, perché parli di tante realtà? Non ha assolutamente alcun senso. Per noi la realtà è quella oggettiva, per voi no, mi pare evidente.

IO: Oh si che ha senso. Esiste una realtà oggettiva e la sua comprensione passa in genere dalla mente, dal nostro meraviglioso organo pensante, il cervello. Ma esiste anche una realtà soggettiva, ogni uomo vede e sente il mondo attraverso le sue emozioni. E l’emozione è come noi reagiamo a degli stimoli sensoriali, a cioè che avvertiamo, vediamo, sentiamo, ma  anche a ciò che ricordiamo. Diciamo che è un’informazione aggiuntiva, qualcosa che usiamo per comprendere meglio il mondo che ci circonda, è un linguaggio fatto di sensazioni. E come tutti i linguaggi serve a comunicare.

A: Quindi se il cane ti lecca cosa ti sta dicendo? A che serve?

IO: A comunicare che è felice. Lui non sa parlare.

A: e quando lui ti lecca tu sorridi, perché?

IO: perché sono felice che lui sia felice. Noi umani la chiamiamo empatia.

A: scusami, ma io non comprendo cosa sia la felicità.

IO: Mi dispiace che tu non possa capire. La felicità è un’emozione, una reazione che il mio corpo e la mia mente condividono. Quando sei umano e provi felicità, tutto il tuo essere è appagato, la mente concepisce pensieri fluidi, e ogni cellula del corpo partecipa a questo momento di perfezione. Perché vedi, l’emozione è un momento, arriva, cresce e poi va via. Ma lascia sempre una traccia nella memoria.

A: Io continuo a non capire, a cosa serve l’emozione quando hai un cervello che pensa?

IO: Servono a mandare al cervello dei segnali, le emozioni ci hanno consentito di sopravvivere in questo territorio ostile, ci hanno guidati  laddove l’intelligenza non sarebbe bastata. L’emozione della paura ci ha permesso di proteggerci, quella della rabbia di difenderci, quella della gioia di cercare i compagni con cui far proliferare la nostra specie e così via. Noi umani non siamo macchine, siamo tutti diversi e quindi unici.

E ciò che ci rende unici sono proprio le emozioni che proviamo e la capacità di condividerle.

A: Quindi non esistono esseri umani senza le emozioni?

IO: Direi di no anche se purtroppo molti di noi fanno finta di non provarle

A: Davvero? E perché?

IO: Perché le emozioni a volte sono molto forti o confuse e allora pensiamo che non siano affidabili e pur sentendole, ci comportiamo come se non le provassimo

A: io non sapevo che esistessero fino a questo mio viaggio sulla Terra, ma da quello che mi hai raccontato, deve essere utile provarle.

IO: oh si, è sempre utile ma non sempre semplice. Alcune emozioni sono fredde, altre ti fanno stare male, anche fisicamente. Ma poi passano. Per noi umani le emozioni sono una guida nel mondo. Hai presente un navigatore interstellare?

A: Penso di iniziare a capire!

IO: Fermati un po’ da noi, magari troviamo il modo di insegnartele..Ti assicuro che se tu provassi le emozioni umane un tramonto non sarebbe più solo il fenomeno del sole che scomparendo sotto l’orizzonte colora il cielo.

A: e cos’altro può essere?

IO: molti umani, dinnanzi a un tale spettacolo naturale, si sentono felici, talmente tanto che alcuni piangono dalla felicità!

A: siete proprio tutti strani voi umani!

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